PROGETTI DIPARTIMENTALI ANNO 2009 (EX D.G.R. 1472/2008)

AREA D’INTERVENTO: Organizzazione e risorse umane

Azione 1 : “GOVERNARE IL DIPARTIMENTO – Risorse e strategie per il riordino del sistema delle Dipendenze

Si intende supportare i professionisti che fanno parte dello Staff di direzione. L’impiego dei professionisti afferenti alle tre aree di competenza (l’area tecnico-amministrativa e gestionale; l’area di segreteria e cura della comunicazione interna ed esterna al DDP; l’area della raccolta, elaborazione ed analisi dei dati, del supporto alla valutazione, programmazione e sviluppo e del coordinamento del sistema informativo) in orari specificamente e formalmente dedicati alle attività del Dipartimento consentirà una più puntuale organizzazione del lavoro e permetterà di intervenire in maniera sistematica su quelle che sono contemporaneamente aree critiche e direttive di miglioramento.
Si rende inoltre necessario prevedere dei momenti formativi specificatamente dedicati ai componenti dello Staff stesso, sia di natura specificamente tecnica ed in relazione all’Osservatorio Epidemiologico Dipartimentale (percorsi di formazione per l’utilizzo di metodi statistici in epidemiologia, per l’implementazione di strumenti informatici in grado di elaborare i flussi informativi, per l’avvio di un disegno di ricerca sulla valutazione degli esiti dei trattamenti), sia per quanto riguarda l’organizzazione in rete dei processi, l’introduzione di elementi di monitoraggio della qualità e le strategie comunicative dipartimentali.

Azione n. 2 : “Garantire la Continuità Assistenziale dalla valutazione al reinserimento: trattamenti terapeutici integrati in regime residenziale

Negli ultimi anni si sono rilevate problematiche sia legate alla compliance da parte dell’utenza  proveniente dagli Istituti penitenziari al programma terapeutico residenziale, sia riconducibili alle nuove caratteristiche dell’utenza: presenza di poliabuso, patologie psichiatriche correlate, contesti familiari e sociali di provenienza multiproblematici. Ciò comporta per l’equipe del S.T.D.P. della Z.T. 10 l’obbligo di assistenza ai detenuti tossicodipendenti  e l’attivazione delle  relative prassi  finalizzate all’accesso alle misure alternative alla detenzione e qualora esse siano concesse con invio presso le due CC.TT del territorio, il monitoraggio  dell’andamento del programma terapeutico al fine di abbattere il rischio di fallimento del progetto con conseguente rientro in carcere dell’utente. Particolare impegno richiede l’inquadramento  sia clinico che psico-sociale, che deve fornire elementi tipo prognostico all’Autorità Giudiziaria per consentire essa un’attenta valutazione della possibilità di accesso alle misure alternative. In merito si ricorda che, ai sensi della DGR 747/04, laddove esiste un Istituto Penitenziario è imprescindibile l’esistenza di una Unità Operativa “Provvedimenti Amministrativi,giudiziari e penali”. Gli operatori del STDP devono garantire l’elaborazione di un progetto e il suo costante monitoraggio sotto tutti gli aspetti : tossicologico, psichiatrico , psicologico, sociale.
Tali esigenze si scontrano con la scarsità di risorse umane : la dotazione medica del S.T.D.P della Z.T. 10, consistente in un solo Medico dirigente del Servizio, affronta un carico di lavoro che rende estremamente oneroso sia nelle prassi che nei tempi il riuscire a far fronte alle attività di cui sopra. Risulta fondamentale supportare il servizio con la collaborazione di un ulteriore Medico Psichiatra che sia di sostegno all’attività clinica e contemporaneamente collabori con la Casa Circondariale di Camerino e le due CC.TT del territorio.
Si rende inoltre necessario integrare il personale della Cooperativa Berta ’80 con un Educatore Professionale referente dei casi complessi di cui sopra ed in grado di effettuare un tutoraggio costante degli stessi.

Con il supporto di tali figure professionali e potenziando gli ambiti di integrazione tra i servizi coinvolti,  si prevede di realizzare le seguenti azioni :

  • attivare in maniera stabile un’èquipe multidisciplinare integrata pubblico/privato per la gestione condivisa di percorsi terapeutici personalizzati;
  • standardizzare procedure integrate di valutazione, invio e presa in carico tra le Comunità Terapeutiche gestite dalla Cooperativa Sociale Berta ‘80 di San Severino Marche e il Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche della Z.T. n.10 di Camerino, finalizzati alla gestione comune di utenti affetti da dipendenze patologiche e doppia diagnosi provenienti sia dal Territorio, sia dalla Casa Circondariale di Camerino;
  • creare e sostenere un percorso “virtuoso” che veda coinvolti le CC.TT. gestite dalla Cooperativa Sociale “Berta 80”, il Servizio Territoriale delle Dipendenze Patologiche, gli Istituti Penitenziari, in particolare la Casa Circondariale di Camerino, al fine di ottimizzare i  tempi  di inserimento in progetti terapeutici residenziali come alternativa al Carcere, aumentare la compliance dell’utente al programma, diminuirne il rischio di abbandono e il conseguente reingresso dell’utente nel circuito carcerario;
  • attivare c/o la Cooperativa Sociale Berta ’80 dei percorsi finalizzati al sostegno degli interventi di inclusione socio-lavorativa.

AREA D’INTERVENTO: Integrazione Socio-Sanitaria

Azione 1 :  “Ri-condividendo…percorsi di prevenzione

Valutata l’efficacia delle attività realizzate e beneficiando di una rete dipartimentale già avviata e dimostratasi particolarmente sensibile ed operativa, si intende riproporre il progetto già sperimentato lo scorso anno (link al progetto 2008). Le azioni in esso contemplate, già elaborate tenendo conto sia della mappatura degli interventi preventivi realizzati sul territorio dipartimentale sia delle istanze emerse nel corso delle sessioni dell’Assemblea, perseguono come obiettivo generale l’incentivazione dei fattori di protezione e la riduzione dei fattori di rischio attraverso  interventi di prevenzione universale e selettiva rivolta alle famiglie, agli educatori di diversi ambiti formativi e ai giovani di età compresa tra i 10 e i 19 anni. L’obiettivo di realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria viene garantito dalla più ampia condivisione e compartecipazione, già in fase progettuale, dei servizi sanitari coinvolti, degli enti locali e delle associazioni e cooperative impiegate nella realizzazione delle attività.

Azione 2 : “Family life

Il Comitato di Dipartimento ha deciso, nell’ambito delle azioni di integrazione socio-sanitaria, di promuovere un piano di intervento triennale che si rivolga alle famiglie del territorio dipartimentale. Ha inoltre stabilito di programmare tali interventi partendo da una prospettiva diversa dal solito, cioè dalla promozione della salute e degli stili di vita sani e non dal disagio e dai suoi sintomi. A tale scopo è stato creato un gruppo di lavoro e coordinamento al quale partecipano: due psicologi degli STDP con formazione in psicoterapia familiare, il rappresentante dei coordinatori di A.T.S., il rappresentante del privato sociale accreditato, il rappresentate dei membri votanti dell’Assemblea ed un membro dell’Ufficio di Staff del Coordinatore.  Tale gruppo si occuperà di seguire la programmazione e la realizzazione di una serie di iniziative rivolte specificamente alle famiglie del territorio garantendo il coordinamento tra i soggetti pubblici e del privato sociale coinvolti e valutando la congruità delle proposte che arrivano dai vari stakeholders con la mission e la vision del Dipartimento. Tra le attività in programma:

  • la costruzione di una rete di servizi pubblici e privati che in modo più o meno diretto possano essere considerati  di “prossimità” alla famiglia e alle sue problematiche;
  • l’ideazione di una strategia comunicativa finalizzata alla conoscenza e al riconoscimento, da parte delle famiglie, dei servizi e delle opportunità di carattere sanitario, sociale e culturale che il  territorio offre loro;
  • la realizzazione di più eventi a copertura del territorio dipartimentale che coinvolgano e sensibilizzino le famiglie sulle tematiche della promozione della salute nell’accezione più ampia possibile, dagli stili di vita sani alle dimensioni psicologica e sociale;
  • l’avvio di una ricerca da svolgere in collaborazione con l’Università di Macerata per cogliere le peculiarità dei modelli familiari locali e la portata dei cambiamenti a cui sono sottoposti;
  • la formalizzazione della collaborazione con una Scuola di Psicoterapia della Famiglia che garantirà il supporto alle azioni di formazione/supervisione in ambito di prevenzione primaria e l’accesso al suo centro di psicoterapia familiare per il trattamento gratuito di casi complessi;
  • la promozione di forme di associazionismo in grado di creare capitale sociale e veicolare i bisogni delle famiglie verso professionisti e servizi deputati al loro accoglimento.

AREA D’INTERVENTO:Trattamenti

Azione 1 : “Cocaina free – percorsi integrati di cura e riabilitazione dei soggetti cocainomani

Le azioni realizzate dal  DDP Z.T. 9 e 10 sono sempre state precedute da un’attenta lettura dei bisogni del territorio. Anche per quanto riguarda il trattamento della dipendenza da cocaina il Dipartimento si è fatto interprete dell’aumento dei consumi evidenziati dai dati regionali, nazionali ed europei (tra le fonti più recenti la Relazione Annuale 2008 dell’Osservatorio Europeo delle droghe e delle tossicodipendenze) proponendo una serie di attività specificamente dedicate. In particolare, attraverso la partecipazione al progetto nazionale “Unità Operative ad elevata integrazione tra i servizi pubblici e il privato sociale per il trattamento e la riabilitazione dei cocainomani e i consumatori di psicostimolanti”, sono  stati attivati :  l’Ambulatorio “Spazio 9”, gestito da medici e psicologi psicoterapeuti del STDP Z.T. 9, i gruppi di auto-mutuo aiuto e percorsi terapeutici presso la Comunità Terapeutica P.A.R.S. di Corridonia.
E’ in virtù di tale premessa che appare dovutamente opportuna la prosecuzione degli interventi posti finora in essere nella prospettiva di un continuo miglioramento delle prassi finora applicate. In particolare, si vuole con il presente intervento supportare due attività già sperimentate presso la Comunità P.A.R.S. e ritenute efficaci dal DDP:

la Week-end Therapy;
l’attivazione di percorsi residenziali specificamente dedicati ai soggetti dipendenti da cocaina.

Entrambe le opzioni terapeutiche che andremo ad illustrare verranno costantemente monitorate e validate da un’èquipe multidisciplinare integrata di cui fanno parte sia gli operatori del S.T.D.P. che quelli della Comunità Terapeutica.

1. Week-end therapy
Partendo dall’esperienza di “Spazio 9”, si è riusciti a raggiungere e strutturare delle buone prassi che hanno avuto un riscontro positivo anche in virtù della forte collaborazione tra pubblico e privato sociale. L’obiettivo principale sarà quello di continuare a dare la possibilità agli utenti, opportunamente inviati dopo la valutazione diagnostica dal personale del STDP, di poter accedere ai programmi terapeutici individualizzati che si svolgono presso le strutture della Cooperativa Sociale P.A.R.S. a Corridonia nel corso del fine settimana (da qui week-end therapy); tale collocazione spazio-temporale risulta quanto mai adeguata alle caratteristiche socio-culturali dei soggetti-target.
Figura cardine di tale trattamento risulta la figura del “tutor” con formazione specifica e attenta a questa particolare forma di dipendenza che inizia la sua attività prima dell’ingresso in comunità, effettuando delle visite domiciliari, accompagnando l’utente nei luoghi di aggregazione, attivando forme di collaborazione informali che hanno ognuna l’obiettivo di una creazione di un rapporto di fiducia.
Il tutor continuerà poi a sostenere il paziente nel corso del week-end svolgendo il ruolo di un personal-trainer che supporta l’approccio spesso complicato con  l’ambiente comunitario. Il percorso comunitario effettuato in “regime” di week-end therapy si caratterizza per la sua breve durata ed estrema flessibilità mirate ad evitare rischi di drop-out precoce e sostenere il soggetto nei suoi ambienti di vita.

2. Percorsi residenziali specificamente dedicati ai soggetti dipendenti da cocaina.
Si tratta di percorsi terapeutici residenziali che comprendono interventi mirati al target (terapia  individuale, terapia di gruppo, tecniche di espressione delle emozioni come musicoterapia, arteterapia, animazione corporea, tecnica di rilassamento come training autogeno, etc.).